Mi chiamo Benedetta, ho compiuto trentatré anni e vivo e lavoro a Torino, la mia città.
L’arte è da anni una compagna fedele, ho imparato ad amarla sotto molti aspetti ed è in nome di questa passione che ho scelto di studiare Scienza e tecnologia per i Beni culturali all’Università. Ho voluto imparare a conoscerla da un punto di vista più tecnico, per proteggerla, tutelarla e valorizzarla, e da questa passione oggi è nato il servizio Project Marta – Monitoring Art Archive.
Per tre anni ho tradito Torino con Ferrara, dove ho scelto di specializzarmi in Diagnostica dell’arte contemporanea e ho collaborato con la prima home gallery italiana, la MLB di Ferrara, imparando a organizzare e gestire un evento in galleria nel più bello dei contesti: quello dello scambio diretto con gli artisti.
Dal contatto con loro è nato il mio progetto di tesi, in cui ho coinvolto la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, che a sua volta ha coinvolto me in un progetto di stage durato quasi quattro mesi. Con loro ho imparato cosa vuol dire essere una Registrar, seguire le fasi di scambio con altri enti museali, il trasporto delle opere, la loro messa in sicurezza.
Queste competenze mi sono servite a iniziare una collaborazione come diagnosta: mi occupo di Analisi non invasive su opere d’arte di ogni genere, materiale ed epoca per preservarle, studiarne i materiali compositivi, cercare informazioni nascoste. Sono specializzata in Indagini multispettrali che comprendono Analisi in Luce visibile, Radente, Fluorescenza UV, Infrarosso BIanco/nero e Infrarosso Falso colore, Digitalizzazione (ripresa fotografica in alta definizione e creazione di archivio digitale), Condition Report e Archiviazione su base scientifica delle opere d’arte antica, moderna e contemporanea. Sono qualificata nell’affiancamento e nel controllo puntuale dello stato di conservazione delle collezioni.
Sono redattrice per le riviste d’arte online Il Giornale delle Fondazioni e Collezione da Tiffany, oltre che – in passato oppure occasionalmente – perArshake,Eastonline ed Iltorinese, dopo un paio d’anni di collaborazione esclusiva con Arskey. Scrivo di mostre, artisti, conservazione ed eventi, di ciò che vedo e di quel che vorrei poter vedere, per raccontare in che modo mi ha colpito, perché non so ancora scrivere di qualcosa che non mi emoziona.