Björk al MoMa di New York. Spiritualità al passo coi tempi

Arte contemporanea, East magazine, Mostre
Da questo week end e per i prossimi due mesi, non solo arte e colore ma anche e soprattutto musica, tecnologia, fotografia, scenografia e moda sono i protagonisti della mostra allestita al Modern Museum of Art di New York. Il comun denominatore dei diversi elementi in gioco? Björk, ovvero l’abbreviazione di Björk Guðmundsdóttir, conosciuta per essere una delle musiciste e performer più innovative al mondo.
A partire dall’8 marzo e fino al 7 giugno 2015, il prestigioso museo contemporaneo americano accoglierà una grande retrospettiva dedicata alla versatile artista islandese, nota al pubblico soprattutto come cantante e compositrice, vesti nelle quali ha iniziato a muovere i primi passi fino a calcare la scena internazionale, a partire dagli anni ’80.
La naturalezza con cui nel tempo Björk ha indossato altri panni – in senso letterale, dati i suoi grandiosi costumi di scena – in sempre più numerose collaborazioni con designers, artisti, attori e fotografi, ha consacrato per sempre le sue performance surreali, dal ritmo fluido e ipnotico, oggi considerate patrimonio culturale ed espressione della nostra contemporaneità.
L’innovativo percorso espositivo, ideato dal direttore del MoMA Klaus Biesenbach e sponsorizzato da Volkswagen America, ripercorre circa vent’anni di carriera della cantante, la cui espressività vocale e le sperimentazioni in ambito musicale – unite ad una personalità molto spiccata seppur molto riservata – hanno ispirato un’incredibile varietà di collaborazioni artistiche. Il lavoro di Biesenbach e Björk ha ricostruito  cronologicamente l’evoluzione dell’artista e dei contesti creativi attraverso i suoni e le riprese video, gli oggetti e gli strumenti musicali così come i costumi e le fotografie utilizzati negli anni nelle produzioni musicali.
La particolarità della mostra? L’incoraggiamento ambientale all’abbandono sensoriale, partendo dal singolo – a cui viene fornito un dispositivo Ipod sensibile all’utente – e proseguendo su larga scala, perché la mostra è supportata da una tecnologia 3d all’avanguardia, ricca di dispositivi interattivi di ultima generazione.
Punto focale dell’esposizione è una struttura su due piani costruita appositamente per supportare il progetto acustico – inedito e site specific – messo a punto da  Björk e dal curatore della mostra, una sorta di racconto biografico elaborato dallo scrittore islandese Sjón, basato sugli ultimi 22 anni di vita e carriera dell’artista. La cantante ha utilizzato la tecnologia per regalare ai visitatori un’esperienza intima, in cui il tempo si traduce in una narrazione tecnologica in stretta connessione con tutti gli elementi presenti negli otto album prodotti, cronologicamente Debut (1993), Post (1995), Homogenic (1997), Vespertine (2001), Medulla (2004), Volta (2007), Biophilia (2011), e Vulnicura (2015).
In mostra sono presenti gli strumenti musicali personalizzati, progettati e realizzati in particolare per il tour e per la produzione dell’album Biophilia e per l’omonima applicazione video creata per Ipad, che include grafiche interattive e animazioni per ognuna delle dieci tracce del disco. Per i conoscitori, saranno presenti la bobina di Tesla e l’Arpa robotica composta da quattro pendoli che oscillano avanti e indietro suonando le note musicali, affiancate dal Gameleste – un ibrido tra il Gamelan, un’orchestra di strumenti musicali di origine indonesiana che comprende metallofoni, xilofoni, tamburi e gong, ed il Celesta, ovvero una variante dello xilofono, uno strumento musicale che produce il suono mediante il materiale stesso di cui è composto, senza l’ausilio di parti poste in tensione.
In ultimo, sarà presentata l’installazione video simbolo della mostra, intitolata Black Lake, ideata da Björk e dal regista Andrew Thomas Huang, in collaborazione con la società di progettazione 3-D Autodesk e con David Benjamin. Le riprese sono state realizzate in Islanda durante la scorsa estate, in zone rinomate del paesaggio nazionale per le loro grotte, le cavità laviche, l’abbondanza di sottobosco, muschi e licheni, tutti elementi voluti per esprimere l’idea di dolore, morte, speranza e rinascita. Nel video, Björk canta la canzone Black Lake, tratta dal suo ultimo disco Vulnicura, che ha fatto notizia nei mesi scorsi poiché doveva restare inedita fino all’inaugurazione della mostra ed invece è stata presentata illegalmente all’inizio dell’anno, quindi resa disponibile su iTunes già da fine gennaio 2015.
Una retrospettiva completa e di grande impatto sensoriale, imperdibile sia per i fan di Björk – che potranno circondarsi di tutte le componenti creative che hanno contribuito all’evoluzione del suo personaggio nel tempo – sia per i curiosi, che avranno la possibilità di sperimentare un moderno tipo di esposizione, lasciandosi affascinare dai tanti mondi di una grande artista contemporanea.
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